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Per poter combattere le fake news bisogna prima capire che impatto hanno sulle nostre vite, sui social network e sul web in generale.
Per questo, ho analizzato i 23 siti più grandi di fake news italiani e passato in rassegna centinaia di articoli spazzatura.
Ho scoperto diverse statistiche interessanti, che ho catalogato e raccolto in questo report.
Buona lettura.
Di Matteo Gasparello
La prima cosa che ho fatto è stato selezionare i principali siti di fake news in Italia.
Visto che probabilmente ce ne sono a centinaia, includendo profili Twitter, Facebook e Youtube che contribuiscono alla disinformazione in Italia, ho deciso di affidarmi ad una associazione che ne sa più di me: Newsguard.
Newsguard raggruppa giornalisti di tutto il mondo e permette di capire quanto sia affidabile un sito web.
Nella loro pagina di monitoraggio sulla disinformazione relativa al coronavirus, hanno catalogato tutti quei siti inaffidabili che hanno pubblicato affermazioni false sul covid-19.
La loro lista di siti italiani inaffidabili è la base della mia ricerca.
Le statistiche che vedete qui di seguito sono anonimizzate in quanto non voglio fare alcuna pubblicità a questi siti, ma trovate la lista di siti che ho utilizzato in questa ricerca su Newsguard.
E se avete bisogno di qualche informazione più dettagliata, potete tranquillamente contattarmi in privato.
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Come prima cosa, analizziamo globalmente i dati di accesso ai 23 principali siti di fake news. Possiamo notare che:
Ogni mese questi 23 siti generano complessivamente più di 16 milioni di viste, e già questo è un dato importante.
Ma il dato che ci dovrebbe far più riflettere è il tempo speso su questi siti: se fosse solo di pochi secondi, ne potremmo dedurre che i lettori non trovano queste news interessanti. Ma con un tempo speso medio superiore a 5 minuti, significa che le fake news vengono lette probabilmente dall'inizio alla fine.
Ho volutamente rimosso i nomi dei siti da questa slide in quando non voglio dare loro visibilità, ma possiamo comunque estrarre informazioni interessanti.
Ma da dove vengono tutte queste visite?
Dalla slide qui sopra possiamo notare che il traffico organico (Google e simili) impatta solo per una piccola frazione del traffico totale.
La maggior parte del traffico invece proviene dai soliti noti: i social network.
Vediamoli in dettaglio.
Il motore della condivisione delle notizie fake in Italia è senza ombra di dubbio Facebook.
La maggior parte delle fake news sono infatti condivise quasi esclusivamente in questo social. Vediamo le statistiche:
Per capire meglio l'impatto che i siti di fake news hanno sulle nostre vite, ho deciso di confrontarli con il più grande sito di notizie italiano: La Repubblica.
Le statistiche qui di seguito per i 23 siti di fake news sono state aggregate e presentate come un singolo "maxi sito" di fake news. Vediamo come regge il confronto con La Repubblica.
Dalle statistiche qui sopra possiamo quindi vedere la differenza tra un sito di news che passa gli standard di Newsguard è un sito di fake news: i siti di notizie spam fanno leva principalmente sui social e sulle condivisioni per condividere i loro messaggi, mentre i siti più autorevoli hanno un mix più eterogeneo di fonti di traffico, dove la SEO ha più importanza.
Utilizzo: Puoi includere tranquillamente il deck pdf e le singole immagini di questa ricerca sul tuo sito. Ti chiedo solo un link di rimando a questa pagina di ricerca.
Abbiamo visto come i principali siti di fake news italiani vengano visitati milioni di volte al mese, e che Facebook è il canale preferito per far viaggiare questo tipo di informazioni.
Quale statistica ti ha colpito di più?
Vuoi conoscere qualche statistica più in dettaglio?
Per ogni domanda, fammi sapere con commento all'articolo qui sotto.
- Matteo
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